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Lenticchia di Ventotene

La lenticchia di Ventotene vanta una lunga tradizione. Da sempre si coltiva con metodi naturali nel fertile terreno vulcanico riconoscibile dai tufi gialli, trachiti e basalti che caratterizzano le coste dell'intera isola. Contribuisce a fare di questo, un prodotto d'eccellenza, la sapienza degli agricoltori del posto, rispettosi della tradizione: dalla tecnica colturale, alla scelta degli strumenti agricoli, preparati ancora artigianalmente, fino alle operazioni di raccolta e spulatura.

La lenticchia di Ventotene presenta piccole dimensioni (da 1 a 2,5 mm) e colore marrone chiaro con leggere venature rosate. La semina può avvenire da fine dicembre fino a inizio marzo secondo la tipologia dei terreni: prima i terreni sabbiosi, poi quelli argillosi. La semina si attua tirando dei solchi con la zappa, o scavando piccole buche dette "fonti". La raccolta avviene da giugno a inizio luglio alle prime luci dell'alba. Il giorno della "scugnatura" ovvero della battitura, le lenticchie vengono portate nelle aie (strutture rettangolari in cui avviene la battitura) e in seguito battute con un antico attrezzo, il "vivillo", cioè un bastone lungo detto "tenetore" legato con una cima ad uno più piccolo, detto "battitore". Per separare poi la paglia dalle lenticchie, si prendono con una pala di legno , si buttano in aria, e cosi con il vento, la pula vola via e le lenticchie cadono in terra. Si lasciano riposare in sacchi di juta per circa un mese ed infine vengono lavate ed asciugate. Solo allora possono essere "scelte", una ad una, con molta pazienza.


Lenticchia di Ventotene
Lenticchia di Ventotene
(foto di: Archivio Pachilazio)
 
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